Nel 2017 i trattamenti pensionistici non subiranno alcuna rivalutazione. La perequazione annuale delle pensioni in pagamento sulla base dell'andamento dell'inflazione non avrà alcun effetto per i prossimi due anni.
Entro la fine di ogni anno, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Lavoro, viene stabilito l'aumento provvisorio da applicare nell'anno successivo (in questo caso quello del 2016 per il 2017) e contemporaneamente viene comunicato quello definitivo dell'anno precedente (nel caso specifico quello del 2015 da applicare per il 2016). Se il dato provvisorio e quello definitivo sono diversi, nel mese di gennaio viene effettuato un conguaglio una tantum positivo o negativo.
Da quanto è stato istituito il meccanismo che collega la rivalutazione degli assegni previdenziali alla variazione dei prezzi, l'inflazione e il valore della perequazione sono stati positivi. Poichè l'anno scorso - per laprima volta - il valore tecnico è sceso sotto lo zero, e l'importo delle pensioni sarebbe dovuto diminuire rispetto al precedente anno, è stato deciso che in nessun caso la rivalutazione può essere inferiore a zero.
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